Book review – Delizie divine (come diventare una dea in cucina) di Nigella Lawson

delizie divine 1Se mi seguite sul blog sapete già quanto mi piaccia Nigella Lawson e quando è uscito questo suo nuovo libro dal titolo irresistibile l’ho acquistato al volo! Il libro è la versione italiana di “How to be a domestic goddess” che in origine, negli anni 2000, aveva una bellissima copertina color panna con un unico pasticcino glassato e decorato da una splendida rosellina di zucchero. Se cercate in google c’è ancora qualche immagine di questa prima edizione. Devo dire che anche la copertina della versione italiana mi piace molto: più moderna e dai toni black&white riporta Nigella in primo piano e il suo Kitchenaid in bella mostra in una cucina luminosissima. Nigella mi piace soprattutto per la sua idea di cucina intesa come un mezzo per creare una certa atmosfera, dare ospitalità agli amici, coccolare lo spirito nelle giornate grigie e far felici le persone che amiamo deliziandole con qualcosa di buono senza fare troppi sforzi ma anzi, divertendosi e rilassandosi, come la si vede fare nelle puntate che vanno in replica da molti anni sul Gamberorosso channel.

delizie divine 2Mi piace perché: Nigella non è precisa, non ama utilizzare utensili sofisticati, non ha pazienza e predilige quindi torte da fare con il mixer o la planetaria o anche semplicemente una ciotola e un cucchiaio di legno. Potete star certi che ogni ricetta di Nigella è di sicuro successo e non è cosa da poco!  Troppe volte mi è capitato di seguire una ricetta per filo e per segno per poi scoprire che il risultato ottenuto non è affatto come quello previsto oppure ci sono ingredienti dalle proporzioni “sproporzionate” già leggendoli sulla carta! Con Nigella non avrete di questi problemi ma anzi, rimarrete stupiti dalla perfetta riuscita e bontà della preparazione, che siano biscotti, muffin, cake, glasse o dessert!

delizie divine 3E ora veniamo al libro! I capitoli in cui è suddiviso sono i seguenti:

  • Torte
  • Biscotti, scone & muffin
  • Classiche pie
  • Dessert
  • Cioccolato
  • Bambini
  • Natale
  • Pane e lievito
  • La dispensa della dea della cucina

La sezione torte include qualche torta semplice ma deliziosa come il mitico plumcake sciroppato al limone, il banana bread o la madeira cake, sia torte a strati come la victoria sponge o le altre che vedete qui sotto in foto. Non mancano torte farcite e glassate per tutte le occasioni! Tra i biscotti, scone&muffin ci sono grandi classici americani e qualche biscottino da tè. La sezione pie include crostate sia dolci con creme e frutta sia salate come il pasticcio di carne, la torta fillo di zucchine e ceci, la torta alle cipolle e altre ricette golose per cene rustiche ma deliziose.

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I dessert sono fondamentali per i dopo cena e prevedono dolci da mangiare “al cucchiaio” cremosi e spesso con una generosa dose di liquore come i trifle, il syllabub al calvados, il pudding al moscato e la gelatina gin&tonic.

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Le ricette al cioccolato sono forse tra le più famose di Nigella o almeno per me che sono solita affidarmi alle sue ricette quando devo preparare una torta al cioccolato per compleanni e feste e poi grazie a Nigella ho scoperto il cioccolato Valrhona che adoro!

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Sulla sezione bambini non sono molto esperta dato che non ho fatto nessuno dei dolcetti proposti ma vi posso dire che sono ricette fatte per essere preparate insieme ai bambini che si divertiranno a pasticciare con voi in cucina e saranno felicissimi di gustare la merenda preparata da loro stessi!

Il mio capitolo preferito è il Natale: sarà che adoro questo periodo dell’anno, sarà che vado pazza per spezie e canditi, sarà che queste ricette sono davvero accattivanti da volerle fare tutto l’anno! La torta nera a base di prugne secche e canditi che si prepara in pentola sul fornello, le salse per gli arrosti di Natale, i ripieni per il tacchino, il glögg svedese, le mince pie… vi sembrerà di essere nel paese di Babbo Natale!

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Il capitolo pane e lievito include oltre a qualche pane di base alcuni lievitati dolci come il kuchen alle mele che ho intenzione di preparare a breve, i danish che adoro, le rosette alla cannella immancabili e qualche ricetta di pane etnico che è sempre bello poter preparare in casa.

Nella dispensa della dea della cucina poi non possono mancare preparati di base come il lemon curd con le sue varianti, le marmellate, lo zucchero vanigliato da usare per le torte, chutney e salse che Nigella insegna a preparare con molto senso pratico per avere sempre a portata di mano quei due, tre ingredienti che abbinati a qualcosa di semplice come una frolla, una fetta di pane o un tagliere di formaggi ti creano la ricetta in men che non si dica!

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Le ricette: sono tutte facili, non richiedono particolari doti o abilità e sono spesso dei capisaldi della pasticceria anglosassone come pie, pancake, plumcake, pudding, cheesecake, brownies ma anche torte al cioccolato spettacolari, torte a strati e glassate, dolci etnici come il baklava o l’om ali o quelli francesi come la mousse, il soufflè, le madeleine, la crème brûlée e altri dolci diffusi in tutto il mondo come i blintz al formaggio, la pavlova, i ricciarelli, i danish pastry, i bagel, le cialde florentines, i trifle….  Potete star certi di trovare sicuramente qualcosa che faccia al caso vostro! Non aspettate però di trovare dolci ipocalorici: tutte le ricette di Nigella sono fatte per essere deliziose quindi tra gli ingredienti c’è spesso una generosa dose di burro, zucchero, cacao, cioccolato, panna, uova… in pieno stile Nigella: zero rinunce, solo piacere!

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L’unica nota negativa è che non tutte le ricette hanno la foto ma ovviamente non si poteva pensare di fotografarle tutte per ovvie questioni di pagine, dato che sono già 373!

Quindi: libro consigliatissimo se anche voi amate Nigella o vi state avvicinando per la prima volta al mondo dei dolci e cercate un libro che contiene ricette “collaudate” di sicura riuscita. E soprattutto: consigliato a chi non ha problemi con le calorie perché i dolci di Nigella così come tutte le sue preparazioni e come da lei stessa ammesso, sono tutto, fuorché light!

Alla prossima review! Buon weekend!

Baklava

baklava 4Sono affezionata al baklava perché è uno dei primi dolci che ho imparato a preparare! Ero ancora una ragazzina e guardavo le puntate del Gamberorosso con il quadernetto delle ricette a portata di mano per prendere appunti durante le puntate! Mi ricordo che adoravo (bé, la adoro ancora) la chef Laura Ravaioli e dopo averla vista preparare questo dolce fantastico da mille e una notte l’ho voluto preparare insieme a mia mamma. Mi divertivo a imitare Laura Ravaioli che con il suo accento romano diceva burrrrro e spennellavo di burrrrro i fogli di pasta phyllo e ricordo ancora che ci sembrava strano versare tutto quello sciroppo una volta tolto il dolce dal forno, eppure era giusto, gli appunti dicevano proprio così! E infatti, che portento! Un dolce davvero unico nel suo genere, ricco di tanta frutta a guscio caramellata tra i fogli di pasta phyllo morbidi all’interno ma croccanti in superficie! Ecco la ricetta di Laura Ravaioli che ho “collaudato” facendo questo dolce diverse volte:

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Ingredienti per una teglia grande di baklava (io per questa teglietta ho dimezzato tutte le dosi):

  • 500 gr di pasta phyllo
  • 500 gr di frutta a guscio mista (noci, mandorle, pistacchi, pinoli in parti uguali)
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 250 gr di burro fuso (io ne metto sempre meno, circa 125 grammi)
  • 50 gr di miele
  • 500 gr di zucchero
  • 450 gr di acqua
  • un cucchiaio di acqua di rose o acqua ai fiori d’arancio

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Preparazione: 

Preparate lo sciroppo facendo scaldare acqua, miele e zucchero e fate bollire il composto per 5/10 minuti. Quindi spegnete, fate intiepidire e quando lo sciroppo è quasi freddo aggiungete l’acqua di rose o di fiori d’arancio. Una volta freddo conservate lo sciroppo in frigorifero.

Tritate con un mixer la frutta a guscio con lo zucchero facendo attenzione a non polverizzarle del tutto: la grana dovrà essere media, come una granella. A me piace lasciare qualche mandorla o noce intera per una diversa consistenza.

In una teglia da forno foderata con carta forno bagnata e strizzata disponete un paio di fogli di pasta phyllo rifilando i bordi con la forbice o un coltellino in modo che siano della stessa grandezza della teglia. Spennellate di burro fuso con delicatezza tutta la superficie e distribuite 1\3 del composto di frutta secca. Sovrapponete altri due foglia di pasta phyllo sempre rifilando i bordi, spennellateli bene con il burro e di nuovo distribuite 1\3 della frutta secca. Proseguite così fino a terminare con due fogli di pasta phyllo ben imburrati.

Con un coltello affilato e inumidito praticate dei tagli a losanghe affondando bene il coltello fino in fondo. Questa operazione va fatta con calma e precisione per non rovinare la superficie del dolce. (Io non avevo molto tempo e la foto ne è testimone… ma era buono)

Infornate a 180°C per 40 minuti in forno statico preriscaldato e quando è cotto e ben dorato, estraete il baklava dal forno e versate lo sciroppo preparato in precedenza. Fate raffreddare completamente prima di servire.

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Focaccia dolce alle susine per l’ora del tè

focaccia 1Questo pomeriggio avevo proprio voglia di preparare una bella focaccia dolce con le susine e un impasto integrale al farro! Non so perché ma questa focaccia dolce mi fa pensare ad Alice nel Paese delle Meraviglie… credo proprio che questo sarebbe stato il dolce perfetto per l’ora del tè con il bianconiglio e il cappellaio matto!

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Ingredienti per una teglia di focaccia:

  • 300 gr di farina manitoba
  • 100 gr di crusca di farro (se non avete la crusca usate la farina integrale)
  • 200 gr di farina di farro
  • 400 ml di acqua (fredda in estate, tiepida in inverno)
  • 40 gr di olio extravergine di oliva
  • 40 gr di zucchero
  • 7 gr di lievito di birra disidratato
  • 8 gr di sale fino

Ingredienti per completare la focaccia:

  • 400 gr di susine
  • 40 gr di olio extravergine di oliva
  • 60 gr di zucchero bianco o di canna

focaccia 6Preparazione:

Nella ciotola della planetaria versate le farine, la crusca di farro e il lievito di birra e date una mescolata. In una brocca mescolate l’acqua, il sale, lo zucchero e l’olio e versate due terzi di questo composto nella ciotola con le farine. Azionate la planetaria con il gancio a uncino per impastare e aggiungete i liquidi poco per volta fino a completo assorbimento. Potreste avanzarne un pò, quindi procedete pian piano. L’impasto dovrà comunque essere ben idratato, morbido e un po’ appiccicoso.

Fate impastare alla minima velocità per 10 minuti, quindi fate lievitare direttamente nella ciotola della planetaria in un luogo tiepido fino al raddoppio (circa 2 ore). Con il periodo di riposo l’impasto prenderà consistenza e sarà meno appiccicoso.

Tagliate a fettine le susine eliminando il nocciolo.

Trascorso il periodo di lievitazione, spennellate con un filo di olio una teglia da forno e versate l’impasto direttamente nella teglia sgonfiandolo e stendendolo con una spatola in silicone o con i polpastrelli unti di olio.

Distribuite l’olio e lo zucchero e incastonate le fettine di susine premendole bene sul fondo. Infornate a 190°C (forno statico, già preriscaldato) per 15/20 minuti. La superficie della focaccia dovrà diventare di un bel colore dorato. A cottura ultimata estraete la teglia e fate raffreddare a temperatura ambiente prima di servire con il vostro tè preferito!

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Pastilla marocchina di pollo – una delizia etnica dai mille profumi!

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Ho assaggiato questa specialità marocchina presso il Riad Dar Chèrifa a Marrakech, un autentico angolo di relax e tranquillità famoso per essere uno dei café littéraire più belli di tutta la Mèdina raggiungibile soltanto dopo aver percorso un intricato labirinto tra i vari souk caotici e chiassosi. Il Riad è così romantico e molto diverso dai souk che sembra di essere in una fiaba da mille e una notte: appena si entra per la spessa porta in legno i rumori vengono chiusi fuori e si sente solo profumo di mandorle e fiori d’arancio, una lieve melodia marocchina, ci sono petali di rose sparsi sul pavimento, colori caldi e libri posizionati ad arte. Le comode poltroncine morbide, un tè alla menta e l’ombra refrigerante creata dalle tende bianche sopra le nostre teste hanno contribuito a regalarci una pausa davvero rigenerante dopo lo stress e il caldo torrido dei souk!

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La pastilla traditionnelle au poulet è il loro piatto tipico e quando l’ho assaggiata sono rimasta letteralmente estasiata dall’esplosione di profumi  e aromi contenuti nel guscio croccante di pasta phyllo. Ci sono tanti sapori e consistenze diverse: spezie, mandorle, uvette, cannella, zafferano, fiori d’arancio…. è davvero deliziosa! Se volete calarvi nell’atmosfera guardate il mio mini video o visitate il sito del Riad, le foto sono molto realistiche! E ora vi lascio la ricetta per fare a casa questo splendido piatto marocchino che ho servito con del tè alla menta. Per una serata memorabile ricordatevi di scegliere una playlist etnica che faccia da sottofondo musicale, accendere qualche candela e posizionare dei petali di rosa sulla tavola per un effetto speciale!

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Ingredienti per una pastilla grande:

  • 4 o 5 sovracosce di pollo senza pelle (oppure mezzo pollo senza pelle)
  • 2 uova
  • 1 piccola cipolla
  • 20 ml di olio extravergine di oliva
  • mezzo litro di brodo
  • spezie: 4 cucchiai colmi di cannella, 1 cucchiaio colmo di zenzero, un cucchiaino di cardamomo verde in polvere, uno di garam masala, un pizzico di noce moscata, un pizzico di chiodi di garofano in polvere
  • 1 bustina di zafferano
  • due manciate di uvette
  • due manciate di mandorle intere senza pelle
  • quattro cucchiai colmi di miele + qualche altro cucchiaio per servire
  • un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio
  • un rotolo di pasta phyllo già pronta
  • 30 gr di burro fuso
  • un cucchiaio di cannella e uno di zucchero a velo per spolverizzare la superficie

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Preparazione:

Il giorno prima mettete il pollo a marinare in una ciotola insieme all’olio extraverine di oliva, le spezie, lo zafferano, la cipolla tritata grossolanamente e sigillate con la pellicola per alimenti. Conservate in frigorifero per almeno 12 ore.

Trascorso il periodo di marinatura ungete con un filo di olio extraverine di oliva un tegame dal fondo spesso e accendete a fuoco medio; non appena l’olio è caldo fate rosolare il pollo con tutta la sua marinatura e le cipolle. Quando il pollo è rosolato (fate attenzione a non bruciarlo, nel caso abbassate il fuoco) versate 4 mestoli di brodo, mescolate e coprite con il coperchio. Fate cuocere a fuoco bassissimo per 30/40 minuti, mescolando ogni 10 minuti e aggiungendo del brodo qualora dovesse asciugarsi troppo. Verificate la cottura del pollo: la carne dovrà essere bella bianca e dovrà staccarsi dall’osso facilmente.

Spegnete il fuoco e togliete il pollo dal tegame. Staccate la carne del pollo dall’osso e riducetela a straccetti. Tenete da parte.

Se il sughetto che rimane sul fondo è troppo liquido proseguite la cottura per qualche minuto. Sbattete 2 uova, aggiungetele al sughetto nel tegame e fate cuocere a fuoco medio mescolando con una frusta per strapazzare le uova e cuocere l’intingolo. Quando l’uovo è rappreso spegnete il fuoco e aggiungete il pollo sfilacciato, le uvette, l’acqua di fiori d’arancio e il miele. Aggiustate di sapore aggiungendo un pizzico di sale o altre spezie eventualmente. Tenete presente che il sapore della pastilla tradizionale marocchina è piuttosto dolce.

Tostate le mandorle e tritatele al coltello o con un mixer ma senza polverizzarle. Aggiungete anche le mandorle nel tegame. Fate raffreddare a temperatura ambiente.

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Preparate una pirofila da forno imburrata e infarinata o rivestita di carta forno e disponete un paio di fogli di pasta phyllo, sovrapponendoli per coprire tutta la superficie della pirofila e avendo cura di farla sbordare di una decina di centimetri. Distribuite un terzo del ripieno a base di pollo, coprite con altri 2 fogli di pasta phyllo, spennellateli con una piccola noce di burro fuso e di nuovo proseguite con un altro strato di ripieno, poi pasta phyllo spennellata di burro fino a terminare gli ingredienti. Richiudete la pastilla portando al centro i lembi di pasta phyllo e spennellate con un po’ di burro fuso. Infornate a 180°C (forno statico già preriscaldato) per 35 minuti, la pasta dovrà risultare croccante e dorata. Fate intiepidire, spolverizzate con zucchero a velo e cannella e servite con del miele a parte per chi desiderasse una maggiore dolcezza.

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Spaghetti alla chitarra integrali con salsa alla carbonara “au koque”

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Sfogliando la rivista “La Grande Cucina” sono incappata nella ricetta di Marco Sacco (chef patron del ristorante bi-stellato Piccolo Lago di Verbania) della Carbonara Au Koque; ricetta che lo chef ha portato a Italian Gourmet di Milano, il recente evento che lo ha visto direttore tecnico e mentore. Sentite cosa dice lui stesso di questo piatto: “visto che il fil rouge della manifestazione era la più pura tradizione italiana, ho scelto come piatto-icona la carbonara, che nella mia versione diventa local con la Carbonara au Koque. Via il guanciale, i bucatini e quell’uovo sempre coagulato: li ho sostituiti con tagliolini piemontesi saltati nel burro d’alpeggio, arricchito con prosciutto disidratato affumicato al ginepro della val Vigezzo. Insieme alla pasta viene servito un guscio d’uovo riempito con una salsa carbonara da versare sul nido di tagliolini, preparata con tuorlo, Grana Padano e Gin del Lago Maggiore“. Io ovviamente ho rivisitato a mia volta la ricetta utilizzando la salsa suggerita da Marco Sacco e scegliendo degli spaghetti alla chitarra integrali Garofalo e lo speck al posto del prosciutto: un bel modo per rendere più interessante un grande classico!  E ora la ricetta:

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Ingredienti per 2 porzioni:

  • 180 gr di spaghetti quadrati integrali
  • 6 fette di speck
  • 2 tuorli
  • 80 ml di panna
  • 2 cucchiai di Grana Padano grattugiato
  • un pizzico di noce moscata
  • un pizzico di sale
  • un pizzico di pepe nero macinato al momento
  • due bicchierini di Gin
  • un filo di olio extravergine di oliva

Preparazione:

Mentre cuoce la pasta in abbondante acqua salata preparate la salsa: sgusciate le uova rompendole solo in cima e separate tuorli dagli albumi. Tenete da parte i gusci che vi serviranno per servire la carbonara. Frullate con un mixer a immersione i tuorli, la panna, il Grana Padano, il Gin, sale, pepe e un pizzico di noce moscata. Fate scaldare la salsa in un pentolino finché non raggiunge i 60°C. Tenete da parte.

Fate tostare le fette di speck in una padella antiaderente senza aggiungere grassi finché lo speck è croccante e abbrustolito. Scolatelo su carta assorbente da cucina e tenete da parte.

Mettete i gusci delle uova in un portauovo e riempiteli con la salsa tiepida. Spolverizzate l’interno con un pizzico di pepe nero macinato al momento.

Quando la pasta è cotta scolatela, conditela con un filo di olio extravergine di oliva e un paio di cucchiai di salsa, impiattatela e decorate con lo speck tagliuzzato a listarelle e il guscio di uovo contenente la salsa.

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