Pane con l’uvetta – la mia ricetta preferita

paneuvetta4

Ho perfezionato questa ricetta dopo diversi tentativi: seguendo svariate ricette di pane con l’uvetta ho ottenuto pani morbidi con poche uvette, simili a pan brioche più che non al pane che ho nella mia memoria, il pane che mangiavo da bambina, che prendevano spesso i miei nonni e che piace anche molto anche a mia mamma, un pane rustico, dall’aspetto un po’ burbero per via delle uvette in superficie un po’ bruciate e dalla crosta croccante, con un impasto salato di grano duro, perfetto per contenere tante uvette morbide, dolci e lucenti. Un po’ per caso un po’ per intuizione, sono riuscita ad ottenere il risultato che cercavo: ho utilizzato il metodo di Jim Lahey che prevede una lunga lievitazione e un’alta idratazione (come per il no knead bread) e ho aggiunto 350 gr di uvette, tantissime in proporzione alla farina (400 gr) ma indispensabili per questo effetto, e ho aggiunto una parte farina di grano duro alla classica manitoba per un impasto meno briochoso ma più simile ad un pane rustico, ed ecco che sono riuscita a creare una perfetta pagnotta con uvette degna dei migliori panifici milanesi! E ora ecco la ricetta:

paneuvetta2Ingredienti per 1 pagnotta:

  • 200 gr di farina manitoba
  • 200 gr di farina di grano duro
  • 350 gr di uvette
  • 8 gr di sale
  • 2 grammi di lievito di birra disidratato
  • 320 gr di acqua (fredda in estate, leggermente tiepida in inverno)
  • una manciata di farina di mais o farina di semola per spolverizzare

paneuvetta3

Preparazione:

In una ciotola capiente versate le farine, il sale, l’uvetta, il lievito di birra e l’acqua e mescolate brevemente con una forchetta fino a quando l’impasto non sta insieme e si presenta come un agglomerato di uvette. Coprite la ciotola con pellicola per alimenti (non deve essere a contatto con il pane) e lasciate lievitare per almeno 15 o 18 ore (ve ne serviranno 18/20 se è inverno).

Spolverizzate il piano di lavoro con della semola o della farina di mais. Con l’aiuto di una spatola in silicone rovesciate l’impasto sul piano di lavoro e ripiegate i bordi verso il centro come a formare un fagottino. Mettete l’impasto a lievitare su un canovaccio spolverizzato di semola o farina di mais, avvolgetelo con il canovaccio infarinato e coprite a campana con una ciotola ampia che non tocchi l’estremità del pane e che gli lasci lo spazio per crescere. (la ciotola della planetaria è perfetta)

Lasciate lievitare per 2 ore, quindi accendete il forno a 250°C (in questo modo il pane ha tempo per lievitare ancora) e mettete nel forno un tegame in ghisa o in terracotta (assicuratevi che regga le elevate temperature). Quando il forno è in temperatura estraete il tegame rovente con l’aiuto di presine a tenuta stagna, rovesciate il pane dal canovaccio al tegame, coprite e rimettete nel forno. Cuocete con il coperchio per 30 minuti, poi togliete il coperchio e cuocete per altri 15/30 minuti. Regolatevi guardando il colore del pane che dovrà essere brunito ma non bruciato.

Una volta cotta il pane va fatto intiepidire nel tegame, poi rovesciato su una gratella e solo quando è freddo si può tagliare. Se lo tagliate quando è ancora tiepido l’umidità fuoriuscirà e il pane non avrà la consistenza che vogliamo ottenere.

Una volta tagliato a fette, se non consumato subito, il pane può essere congelato. Vi basterà toglierlo dal freezer e lasciarlo a temperatura ambiente per alcune ore e sarà come appena fatto! Noi lo mangiamo a colazione di solito quindi lo lascio avvolto nel sacchettino per alimenti per tutta la notte e a colazione è pronto per essere gustato con una bella tazza della vostra bevanda preferita!

paneuvetta1

7 risposte a "Pane con l’uvetta – la mia ricetta preferita"

    1. Ciao! L’uvetta va messa così com’è: l’impasto è molto idratato e l’uvetta si ammorbidirà stando nell’impasto per tutto il tempo della lievitazione quindi risulterà gonfia e morbida nonostante non sia stata reidratata in precedenza! Fammi sapere come va! Grazie!

      "Mi piace"

    1. Ciao! A temperatura ambiente! Calcola circa 15/18 ore se è primavera/ estate e 18/20 se è inverno. In ogni caso un’ora in più o in meno non fa molta differenza, l’importante è la combinazione alta idratazione + lunga lievitazione ovvero almeno 15 ore. Ciao ciao

      "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.