Risotto cremoso con mazzancolle al curry e arancia

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Trovo che il risotto sia una di quelle preparazioni ideali per una cenetta a due: è bello stare insieme al bancone della cucina a chiacchierare mentre si mescola, si assaggia e si manteca sorseggiando di tanto in tanto un calice di vino utilizzato anche per sfumare il risotto. Questa versione è molto semplice ma d’effetto; le mazzancolle sono ottime con l’intensità del curry (io uso il curry verde che non è piccante) e la freschezza agrumata dell’arancia, in più si utilizza la robiola per mantecare in modo da avere un risultato cremoso ma delicato. Ecco la ricetta (sentitevi di liberi di personalizzarla in base al vostro modo di fare il risotto, io non uso mai cipolla e simili ma voi procedete pure come vi piace!)

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Ingredienti per 2 persone:

  • 1 bicchiere del vostro riso per risotti preferito
  • brodo vegetale (circa 1 lt)
  • 16 mazzancolle (per un risotto bello ricco)
  • un cucchiaino di curry verde
  • 1 arancia
  • 100 gr di robiola
  • un filo di olio extravergine di oliva
  • mezzo bicchiere di vino bianco per sfumare

Preparazione

Tostate il riso senza grassi nella pentola del risotto, quindi sfumate con il vino bianco, mescolate e lasciatelo evaporare bene. Procedete alla cottura del risotto aggiungendo un mestolo di brodo vegetale bollente per volta, mescolando di tanto in tanto.

Nel frattempo scaldate un filo di olio extravergine di oliva in una padella antiaderente e fate saltare per 2/3 minuti le mazzancolle private del carapace e del filo intestinale. Condite con una spolverata di curry e tenete da parte.

Da 1 arancia ricavate la scorza (tenetela da parte su un piattino, servirà come tocco finale) e tagliate gli spicchi al vivo utilizzando un coltello seghettato. Lavorate su una ciotola in modo da raccogliere il succo dell’arancia che servirà per aromatizzare il risotto a fine cottura.

Quando il risotto è cotto al dente aggiungete gli spicchi di arancia e il succo ottenuto,  spegnete il fuoco, aggiungete la robiola e mescolate per mantecare. Io non uso burro ma sentitevi liberi di farlo se vi piace. Impiattate, distribuite i gamberi e completate con la scorza di arancia. Facile, veloce e gourmet!

 

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Torta ai datteri medjoul e marmellata di arance di Nigella Lawson

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Con questa torta saluto il periodo dei dolci che considero “natalizi”, ovvero i dolci a base di frutta secca, frutta candita e spezie che adoro e che riservo a questo periodo dell’anno. La torta sembra quasi un pudding dato che è ricca di frutta, rimane morbida per molto tempo ma è più compatta e uniforme di un pudding proprio come se fosse una torta da forno; tuttavia si prepara in una pentola sul fornello e contiene un sacco di cose buone: marmellata di arance, zucchero muscovado, uvette, mirtilli rossi, datteri medjoul, tè nero, cannella, mandorle, zenzero e chiodi di garofano…. un concentrato di delizie insomma! In più è davvero facile, il che aiuta in quei pomeriggi in cui si vuole preparare qualcosa di buono senza sporcare troppi utensili e che sia di sicura riuscita. Io l’ho decorata con 3 fettine di arancia candita, Nigella nel suo libro Simply Nigella dove è contenuta questa ricetta consiglia di spennellare la superficie con della marmellata di arance per un effetto lucido ma io ho preferito lasciarla al naturale.

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Ingredienti per 1 torta grande:

  • 250 ml di tè nero forte (io ho usato un tè nero speziato “Indian chai”)
  • 500 gr di datteri medjoul (anche i datteri normali vanno bene se non trovate i medjoul)
  • 300 gr di mirtilli rossi essiccati
  • 150 gr di uvetta sultanina
  • 150 gr di zucchero muscovado
  • 150 ml di olio di cocco (o olio di semi leggero)
  • 2 cucchiaini di cannella in polvere
  • 2 cucchiaini di zenzero in polvere
  • 1\2 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
  • 200 gr di marmellata di arance amare
  • 200 gr di farina di mandorle
  • 100 gr di mandorle intere senza pelle
  • 3 uova grandi, sbattute
  • 3 fettine di arancia candita per decorare

Preparazione:

In una pentola capiente mettete i seguenti ingredienti: il tè nero (ancora caldo o freddo non ha importanza), i datteri denocciolati e tagliati in 4 pezzi (usate le forbici come fa Nigella, è comodissimo) le uvette, i mirtilli rossi, la marmellata, lo zucchero muscovado, le spezie e l’olio di cocco o di semi e portate a bollore mescolando di tanto in tanto per evitare che il composto si attacchi al fondo della pentola e anche per aiutare i datteri a sfaldarsi. Raggiunto il bollore abbassate la fiamma e fate sobbollire dolcemente per 10 minuti. Spegnete il fuoco e fate raffreddare almeno per 1 ora (anche di più se vi fa comodo).

Trascorso il tempo di riposo aggiungete le mandorle tritate grossolanamente, la farina di mandorle e le uova e mescolate bene per amalgamare il tutto.

Portate il forno a 180°C.

Versate l’impasto in una tortiera a cerchio apribile (preferibilmente di 25 cm di diametro) foderata con carta forno e fate cuocere per 1 ora e mezza / 1 ora e tre quarti in forno modalità statica a 180°C. Facendo la prova stecchino dovrà risultare umido con una traccia di impasto che rimane attaccata. Ovviamente se vedete che la torta è ancora molto umida proseguite la cottura accendendo la modalità ventilata se il vostro forno lo prevede.

A cottura ultimata togliete la torta dal forno, fatela raffreddare a temperatura ambiente nella sua tortiera. Fate riposare la torta 1 giorno intero prima di mangiarla. Volendo potete avvolgere la torta in un doppio strato di carta forno e alluminio e conservarla per 1 settimana! Io ho provato perché ne avevo fatte due: una l’abbiamo mangiata subito e una l’ho conservata con questa modalità e si è mantenuta perfettamente! Spero vi sia piaciuta, Nigella Lawson non mi ha mai deluso e anche questa torta è un vero successo assicurato! Alla prossima!

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Lasagnetta vegetariana alla zucca e finocchi super cremosa

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Una bella idea per un primo piatto che fa sempre un po’ festa: le lasagne in casa nostra raramente si mangiano alla bolognese, più facile che siano vegetariane, o addirittura fatte con le sfoglie di pane carasau al posto della pasta all’uovo e nessuno si è mai lamentato, anzi! Oggi ho preparato questa versione alle verdure fatta con zucca e finocchi, un ottimo abbinamento secondo me, arricchita da formaggio brie, qualche seme di finocchio e una besciamella leggera ma avvolgente con tanta noce moscata e una bella spolverata di parmigiano grattugiato che crea una crosticina deliziosa in superficie! Se volete sperimentare potete sostituire la pasta per lasagne con il pane carasau, non ne rimarrete delusi!

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Ingredienti per 4 persone:

  • una confezione di pasta fresca per lasagne all’uovo (di quelle da cuocere direttamente in forno)
  • 2 o 3 finocchi
  • 300 gr di polpa di zucca a dadini
  • 300 ml di besciamella
  • 200 ml di latte intero
  • 200 gr di formaggio brie
  • 2 cucchiaini di semi di finocchio
  • 4 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato
  • 1 cucchiaio di noce moscata grattugiata
  • sale, pepe, olio extravergine di oliva

Preparazione:

In un paio di teglie da forno posizionate in un unico strato i finocchi tagliati a rondelle sottili e i dadini di zucca grandi circa 1 cm. Condite generosamente con olio, sale, pepe, semi di finocchio e infornate in forno già caldo a 200°C in modalità ventilata per 20/ 30 minuti, controllando il grado di cottura dopo 20 minuti: punzecchiando con un coltello le verdure dovrete sentire la lama che affonda senza fatica. Prolungate la cottura fino a ottenere questo grado di cottura, eventualmente abbassando a 180°C dopo 15 minuti se dovessero scurirsi troppo.

Nel frattempo in un pentolino a fuoco medio diluite la besciamella con il latte e aggiungete metà cucchiaio di noce moscata per insaporire.

Tagliate il brie a fettine sottili e tenete da parte.

Quando le verdure sono cotte siete pronti per assemblare la lasagnetta: in una pirofila da forno per 4 persone alternate la pasta, qualche cucchiaio di besciamella (il fatto che sia più liquida farà si che la pasta si cuocia direttamente in forno), le verdure e il formaggio formando gli strati fino a esaurimento dello spazio nella vostra teglia. Terminate l’ultimo strato con besciamella, abbondante parmigiano grattugiato e la noce moscata grattugiata rimanente.

Se non dovete cuocerla subito coprite la pirofila con pellicola alimentare, fatela raffreddare a temperatura ambiente e poi conservate in frigorifero. Quando dovete cuocerla ricordatevi di toglierla dal frigorifero almeno 2 ore prima di infornarla per far si che cuocia bene anche all’interno. Se la volete cuocere subito allora infornate a 180°C forno statico per 30/40 minuti, la superficie della lasagnetta dovrà essere ben dorata e croccante, sarà la parte più buona!

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La mia Milano gourmet – parte 4: indirizzi e consigli

Milano nebbiosa

CRACCO IN GALLERIA

Come sapete non rinuncio mai alla colazione e quando io e Marco facciamo i nostri tour de force per Milano (il che vuol dire camminare diverse ore a passo spedito ed evitare di prendere i mezzi pubblici per quanto possibile) partiamo sempre dalla colazione che deve essere impeccabile! Oggi abbiamo “testato” il bistro caffè di Carlo Cracco in Galleria prendendo caffè e veneziana alla crema e non abbiamo avuto niente da ridire, anzi! Prezzi nella norma (3,30€ caffè e brioche al banco) ambiente vintage con luci soffuse e tessuti materici e anticati in linea con l’ambiente della Galleria quindi una piacevole esperienza! Le veneziane (che tra tutte le paste lievitate sono tra le più difficili da fare) erano leggerissime ma nello stesso tempo molto farcite di crema alla vaniglia. Disponibili anche nei gusti cioccolato e crema al caramello molto apprezzate dalla clientela! Ovviamente i prezzi sono diversi se si prende posto ai tavolini, ma essendo in Galleria in centro a Milano con turisti provenienti da tutto il mondo mi sembra lecito! Lo chef è passato nel locale per impartire alcune istruzioni al personale, ma non abbiamo osato avvicinarci per chiedere una foto! Veloooooci! Siamo usciti ben corroborati da una colazione stellata!

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L’ÉCLAIR DE GÉNIE

Un’idea per una merenda un po’ chic? Sicuramente gli éclair! Questi splendidi scrigni di pasta choux oltre che buoni sono anche molto belli da vedere, tutti colorati e impreziositi da meringhette, fiori, praline, croccanti, noccioline, mousse… Da L’éclair de Génie ce ne sono davvero tanti, sia dolci che salati: limone yuzu, caramello al burro salato, passion fruit, vaniglia del Madagascar, cioccolato grand cru solo per citarne alcuni. Vengono proposti anche in versione salata da abbinare a un cocktail per un aperitivo raffinato. Il locale principale si trova in C.so di Porta Ticinese 76 ma ci sono due ulteriori punti vendita in Piazzale Baracca 6 e in C.so Garibaldi 55. Se volete provarli vi consiglio la formula merenda che prevede 3 éclair dolci oppure 1 chouglacé (bignè ripieno di gelato e decorato) da abbinare a una bevanda, il tutto a 6,50€.

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OSAKA

Siamo tornati da Osaka questo inverno durante il ponte di S.Ambrogio e abbiamo apprezzato ancora una volta i loro Ramen davvero ottimi e perfetti per la stagione più fredda, oltre ai fantastici gyoza (ravioli cotti al vapore e ripassati sulla piastra) che erano così buoni che ne avremmo mangiati in gran quantità! Dovete sapere che il ristorante giapponese Osaka situato in C.so Garibaldi 68 è aperto da 1999 e il proprietario, il sig. Naoko è socio fondatore dell’associazione ristoratori giapponesi e potete stare certi che qui troverete l’autentico cibo giapponese senza contaminazioni fusion. Il ristorante è molto frequentato da giapponesi ed è arredato in stile minimal: sul tavolo solo le bacchette e un tovagliolo rigorosamente bianco. Noi di solito in inverno prendiamo i ramen che vengono proposti a pranzo insieme a 4 ravioli grigliati davvero ottimi oppure con riso e ravioli. La pasta è fatta in casa così come il brodo di diverse tipologie e le porzioni sono abbondanti. Molti si recano da Osaka anche per il sushi ma noi non abbiamo ancora avuto l’occasione di provarlo quindi fatemi sapere voi com’è se lo avete assaggiato!

 

 

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PUMMA’

Una nuova moda che si sta diffondendo a Milano e non solo, è la pizza gourmet, ovvero pizza fatta con impasti “a regola d’arte” con lievito madre, alta idratazione e lunghi tempi di lievitazione in modo da conferire una bella alveolatura e un’alta digeribilità all’impasto che viene condito con ingredienti ricercati, di qualità e decisamente gourmet! Questa volta abbiamo provato Pummà in via Caminadella 7 a Milano e presente anche a Bologna, Ibiza e Milano Marittima. Noi abbiamo assaggiato quella al tartufo nero con sformatino di patate mantecato al burro e crema all’uovo e quella con baccalà mantecato, caprino, spinacini freschi, crema di miele e pepe rosa, entrambe deliziose! La particolarità delle pizze di Pummà è che vengono prima tagliate in 8 spicchi e poi ogni spicchio viene guarnito e farcito singolarmente. In questo caso ogni fetta è una vera prelibatezza ricca di sapore! Il personale spiega i tre tipi di impasti e l’olio consigliati per ogni pizza ma volendo si possono intercambiare a seconda dei propri gusti. Da provare anche la formula aperitivo per bere qualcosa e mangiare dell’ottima pizza!

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IL PESCIOLONE

Per una pausa pranzo mediterranea se siete in zona Isola vi consiglio Il Pesciolone, ottimo ristorante di pesce situato in via Pietro Borsieri 27, comodisimo anche con la metropolitana lilla (fermata Isola). E’ ideale per il pranzo perché fa la formula menù con un primo oppure un secondo, bevande a scelta e caffè a 12 o 14 euro. Occorre prenotare con qualche giorno di anticipo perché è super gettonato dai lavoratori della zona che raggiungono Il Pesciolone alla spicciolata per gustare gli ottimi primi di pesce riccamente conditi accompagnati da un calice di vino bianco per una perfetta pausa pranzo. Se siete amanti del pesce fresco, crostacei, frutti di mare e ogni tesoro che proviene dagli abissi c’è il menù alla carta che include ricette e preparazioni utilizzando il pesce fresco in bella mostra in cucina che è a vista sulla sala da pranzo a piano terra. L’arredo è smart, non aspettatevi il classico ristorante di pesce formale e impostato, qui ci sono le lampade al neon fluorescenti a forma di pesce e  simpatici pesci volanti appesi al soffitto che illuminano il locale bianco e blu con le pareti di mattoni a vista. Pesce ottimo, sempre freschissimo (Marco ci viene spesso e non è mai stato deluso) e abbondante, porzioni generose e pane fresco fatto tutti i giorni con lievito madre. Ambiente carino e rilassato, cosa volere di più?

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MAOJI STREET FOOD

Io e Marco siamo spesso in giro per Milano, tra mostre da visitare, shopping, amici e passeggiate relax. I nostri giri includono quasi sempre delle vere e proprie “esperienze gastronomiche” come le chiamiamo noi: entrambi amiamo provare cucine etniche e più gli ingredienti e i piatti sono insoliti e particolari, più ci piacciono! Siamo stati da Maoji Street Food, in piazza Aspromonte 42, un localino tipico cinese che ci ha sorpreso per l’ottima qualità e la freschezza dei piatti, preparati al momento. L’arredo vuole ricreare l’ambientazione tipica delle bancarelle che vendono street food in Cina, infatti si trovano insegne cinesi appese alle pareti, i tavoli e le sedioline sono in ferro e le tovaglie di carta. Il locale è frequentato da molti cinesi, indice di ottima qualità e autenticità dei piatti. I gamberi avvolti nella pasta kataifi accompagnati da salsa agrodolce erano davvero ottimi, così come i ravioli, al vapore di carne per me e di gamberi in brodo con verdure per Marco. La pasta è tutta fatta in casa e le spezie utilizzate sono intense ma delicate, molto “umami” come si usa dire adesso! Avremmo assaggiato tutto ciò che era sul menù ma siamo stati sul classico per questa prima volta… quando ci torneremo vi farò sapere come sono le zampe di fenice o i denti di volpe!

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Per oggi è tutto ma sto già proseguendo l’attività di test di nuovi posticini di cui vi parlerò più avanti! Non abbiate mai paura di sperimentare sapori nuovi e cucine internazionali…. il cibo è cultura e la cultura è vita!  Buon inizio anno a tutti!