La mia Milano gourmet- parte 5: indirizzi e consigli

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IGINIO MASSARI

Finalmente siamo riusciti a testare la pasticceria di Iginio Massari a Milano, situata in via Marconi (poco distante dal Duomo). Dato che sia io che Marco siamo amanti delle veneziane con la crema (abbastanza rare da trovare, un po’ vintage e decisamente difficili da realizzare, sono il banco di prova di ogni pasticcere) le abbiamo assaggiate e devo dire che sono ottime! L’alveolatura non è quella tipica delle veneziane ma è più piccola, come quella di un pan brioche per intenderci, e colpisce la sua leggerezza e morbidezza! Con il ripieno di crema alla vaniglia diventano una vera prelibatezza! Ho avuto occasione di provare anche il maritozzo che, oltre a essere bello da vedere con la panna montata spalmata ad arte e la firma di Massari, è davvero freschissimo e goloso, ve lo consiglio vivamente! Inoltre i nostri amici Luca & Laura ci hanno regalato dei cioccolatini troppo buoni racchiusi in una confezione che sembra un vero e proprio scrigno e ci hanno detto che i suoi panettoni, disponibili su prenotazione nel periodo natalizio, sono buonissimi!

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HUAN

Huan è un Oriental Bistrot nella definizione, un Posto Bellissimo secondo la MIA definizione! L’arredo è ben studiato: pareti di mattoni dipinte di verde ottanio, luci posizionate ad arte, tavolini e poltroncine di pelle una diversa dall’altra, una fusione di stile ed eleganza con una nota orientale nel menù che annovera stuzzichini, cocktail creativi e piatti principali dai sapori fusion asiatici che adoro! Noi ci siamo stati per un aperitivo, abbiamo preso ottimi drink accompagnati a una vaporiera in bambù piena di delizie. Sicuramente ci torneremo presto per la cena perché amiamo questo tipo di cucina!

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RAMEN A MANO

Siamo andati a pranzo da Ramen a Mano con i nostri amici Luca & Laura che ci hanno fatto conoscere questo posto carinissimo: i ramen sono fatti a mano seguendo la ricetta tradizionale cinese dei Lanzhou Lamian e dalla vetrata all’ingresso si può ammirare la preparazione della pasta fresca tirata a mano. Il brodo è di manzo, delicato ma saporito, condito con coriandolo fresco e cipollotti e si possono scegliere i vari ramen a seconda del numero di tirate in cui sono stesi, dai più spessi ai più sottili, oppure in versione tagliatelle larghe e sottili con bordi più o meno frastagliati. Gli antipastini sono molto sfiziosi e saporiti, vi consiglio di prendere l’uovo da mettere nel ramen per un bel piatto sostanzioso! Noi adoriamo il ramen, e se per alcuni è solo pasta in brodo per noi è una “coccola hygge”: confortante, corroborante, semplice e gratificante!

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IL FORNO COLLETTIVO

Sapete quanto io sia appassionata di panificazione e sono sempre alla ricerca di un pane perfetto secondo i miei criteri ovvero un pane fatto con lievito madre, a lunga lievitazione e alta idratazione, con una crosta croccante e ben cotta e una alveolatura ampia. Il pane “sour dough” ovvero pane a impasto acido del Forno Collettivo è proprio così e viene venduto in pagnotte intere oltre che utilizzato affettato e arricchito da ottimi ingredienti per realizzare crostoni gourmet che compongono una parte del menù per chi desidera fare uno spuntino  veloce. Avendo pochi tavoli ed essendo molto piccolo consiglio di prenotare perché potrebbe non esserci posto. Noi abbiamo preso due crostini (avocado, uovo e salmone per me e falafel, melanzane e pinoli per Marco) e il gelato al pane con olio e sale davvero fantastico, e poi prima di uscire una babka al cacao e una pagnotta da portare a casa! Tutto ottimo, leggero ma gustoso, come piace a noi!

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PANINO GIUSTO

E’ da 10 anni che io e Marco frequentiamo il Panino Giusto, conosciamo a memoria quasi tutti i panini e non siamo mai stati delusi: la qualità è ottima, gli ingredienti sempre freschissimi, e nonostante le porzioni non siano enormi e i prezzi non proprio contenuti, ci piace sempre fare una sosta qui per un pranzo veloce, rilassante e gourmet. La novità di quest’ultimo periodo è la formula aperitivo valida dalle 18 alle 20: un drink si paga e uno è offerto e in abbinamento c’è un tagliere classico o uno vegetariano. Si spende poco più di 10 euro a testa, si bevono ottimi cocktail (si possono scegliere i vari Vermouth con cui preparare il drink) e potete essere sicuri di mangiare bene: i taglieri infatti contengono degli assaggi dei panini più famosi, niente fritti quindi né prodotti “da bancone”, direi approvatissimo!

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AMOR pizza al vapore dei fratelli Alajmo

Abbiamo provato la pizza al vapore dello chef stellato Massimiliano Alajmo, Amor, al 10 di corso Como, in occasione del fuori salone del mobile, in onore dell’architetto Philippe Stark che ha curato l’arredamento del locale molto suggestivo. La pizza non è la classica pizza rotonda e nemmeno al trancio, diciamo che è più una degustazione gourmet: è morbida e leggerissima perché cotta al vapore, simile a un bao come consistenza dell’impasto. Gli ingredienti delle farciture sono di ottima qualità così come le birre artigianali. C’è la classica margherita ma anche la più creativa pizza vegana, preparata con una pasta di riso nero, verdure di stagione e semi misti o la pizza con acciughe e chorizo, stracciatella, acciughe del Mar Cantabrico, semi di finocchio e zafferano o quella con uova, bacon, cipolla al balsamico e paprika affumicata. Tutte deliziose! A noi è piaciuta molto ma bisogna essere “preparati” per non rimanere delusi. I prezzi sono mediamente elevati considerando che per un pranzo consiglio di prendere 3 o 4 tranci ma per una volta si può fare!

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LENTINI’S

Una buona pizza napoletana con impasto ad alta idratazione e lunga lievitazione è quella di Lentini’s Pizza and restaurant grill in via Tivoli 3, Brera. Il locale è molto carino, in stile italo-americano, e il menù contempla oltre alle pizze anche appetizer a base di salumi e latticini tipici del Sud Italia, primi piatti di pasta decisamente molto invitanti (polpettine di fassona, stracciatella, pesce spada, bottarga, pomodori secchi e altre golosità fanno parte di alcuni condimenti) e secondi di carne come fassona, angus argentino o black angus  e per un pranzo leggero anche insalate e baguette farcite. C’è una bella atmosfera e le pizze ci sono piaciute! Consigliato se siete in compagnia e volete mangiare cose diverse. Esperienza da ripetere!

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Grissini ai semi fatti in casa

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Ho preparato questi grissini ai semi per accompagnare un gin tonic durante l’aperitivo del fine settimana. Facili da fare, si possono personalizzare con diverse spezie o erbe aromatiche come paprika, curry, semi di sesamo o cumino, origano… io ho utilizzato semi di finocchio, papavero e lino, ottimi anche come idea regalo o per completare il cestino del pane quando avete ospiti!

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Ingredienti:

  • 100 gr di farina di farro
  • 125 gr di farina bianca 00
  • 1 cucchiaino di lievito di birra disidratato
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 125 ml di acqua a temperatura ambiente (o tiepida se è inverno)
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 2 cucchiai di semi di finocchio
  • 2 cucchiai di semi di papavero
  • 2 cucchiai di semi di lino
  • 1 cucchiaio di sale maldon
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Preparazione:

Fate sciogliere il lievito di birra nell’acqua, riunite nella ciotola della planetaria le farine, il sale, i semi e l’olio e iniziate a impastare con il gancio a uncino aggiungendo l’acqua con il lievito poco per volta fino ad ottenere un impasto liscio e incordato. Fate riposare l’impasto nella ciotola della planetaria coperta con un foglio di pellicola alimentare per almeno 2 ore, dovrà quasi raddoppiare.

Trascorso il periodo di lievitazione rovesciate l’impasto su un piano di lavoro infarinato e stendetelo in una sfoglia sottile. Per comodità potete lavorare l’impasto in due volte. Con un coltello affilato ritagliate delle striscioline larghe 1\2 cm circa e dopo averle modellate con le mani per dare la classica forna a grissino allineatele su una teglia rivestita di carta forno.

Infornate a 200°C forno statico per 10/15 minuti, controllando la cottura di tanto in tanto, i grissini dovranno risultare dorati. Serviteli in tavola nel cestino del pane o regalateli stringendo “un mazzetto” di grissini con dello spago e un bigliettino home made e della carta trasparente per alimenti.

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Lyches Martini e frutta secca dolce-salata

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Il Martini cocktail resta il mio drink preferito per un aperitivo strong, certo fa molto James Bond e non è molto femminile ma ho trovato una versione che mi si addice ovvero il Lyches Martini, assaggiato per la prima volta da Ippudo, a New York, durante l’attesa per il tavolo. Da quella volta l’ho sempre cercato anche qui in Italia con scarsi risultati. E’ venuta in mio aiuto l’enoteca S.Vittore di Varese sempre ben fornita, che mi ha procurato il liquore al Lyches della Monin, perfetto per realizzare in casa il mio drink preferito, dal tenue colore pale pink che mi piace tanto. I lyches sciroppati che trovo invece da Kathay sono perfetti per la decorazione e comodissimi perchè già denocciolati. Di solito servo questo drink accompagnato da una ciotolina di salatini al wasabi che acquisto da Tiger e il mix di frutta secca tostato in padella con sale e zucchero di Noberasco!

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Ingredienti per 1 drink:

  • 30 ml di Martini bianco
  • 30 ml di gin
  • 30 ml di liquore al lyches
  • un cucchiaino di essenza alla rosa
  • 2 o 3 lyches sciroppati per la decorazione
  • cubetti di ghiaccio

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Preparazione:

Raffreddate la coppa martini riempiendo il bicchiere con i cubetti di ghiaccio e tenendo da parte per qualche minuto.

In un mixing glass versate tutti gli ingredienti tranne i lyches sciroppati e mescolate per far raffreddare bene il drink.

Eliminate il ghiaccio dalla coppa martini e versate il cocktail filtrandolo per eliminare i cubetti di ghiaccio. Decorate con un paio di lyches sciroppati e servite.

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Il mio drink per le feste + stuzzichini natalizi ai datteri medjoul

drink1L’atmosfera si fa sempre più Natalizia, l’avvento è ufficialmente iniziato ed è ora di pianificare le feste natalizie, a partire da un bel drink che può essere servito accompagnando stuzzichini e panettoni gastronomici per un brindisi natalizio senza troppi sforzi! La mia proposta per un aperitivo originale e un po’ esotico è un Old Fashioned aromatizzato alla vaniglia, arancia e spezie chai, profumatissimo, servito con datteri ripieni di caprino e scorza d’arancia che richiamano il profumo del drink (presi dal libro di Erin Gleeson – The Forest Feast). Seguite il blog per altre ricette di cocktail e stuzzichini nelle prossime settimane!

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Ingredienti per 4 drink:

Per lo sciroppo alla vaniglia chai

  • 200 ml di acqua
  • 4 bustine di tè nero indian chai
  • 2 stecche di cannella
  • 2 bacche di anice stellato
  • 4 cucchiai di estratto di vaniglia (o semini di una bacca)
  • 80 ml di sciroppo d’acero

Per i drink

  • 200 ml di bourbon
  • 200 ml di sciroppo alla vaniglia chai
  • 2 arance (1 da spremere e 1 per la decorazione)
  • qualche goccia di angostura
  • 200 ml di acqua tonica per completare
  • 4 stecche di cannella per decorare
  • 8 bacche di anice stellato per decorare
  • cubetti di ghiaccio

Preparazione dello sciroppo:

In un pentolino fate scaldare 200 ml di acqua e quando raggiunge il bollore spegnete il fuoco, aggiungete la vaniglia e mettete in infusione le 4 bustine di tè chai, la cannella, l’anice stellato e lasciate in infusione per almeno 1 ora, ma anche di più se vi fa comodo. Trascorso il tempo di infusione eliminate le bustine di tè chai e fate raffreddare completamente il composto lasciando la cannella e l’anice stellato che continueranno ad aromatizzare il tè.

Quando il composto è freddo aggiungete lo sciroppo d’acero e mescolate.

Distribuite in 4 bicchieri qualche cubetto di ghiaccio e versate 50 ml di bourbon per ciascun bicchiere e altrettanti 50 ml di sciroppo chai, il succo di 1 arancia e qualche goccia di angostura, completate con una spruzzata di acqua tonica e decorate con la fetta di arancia, la stecca di cannella e l’anice stellato.

Ingredienti per 8 datteri ripieni:

  • 8 datteri medjoul
  • 100 gr di caprino
  • una macinata di pepe nero e un cucchiaino di olio extravergine di oliva
  • scorza di 1 arancia per decorazione

Preparazione dei datteri:

In una ciotolina mescolate il caprino con il pepe nero e un cucchiaino di olio extravergine di oliva. Eliminate il nocciolo ai datteri aprendoli a libro, farcite con un cucchiaino di caprino e chiudete lasciandone fuoriuscire giusto un po’. Grattugiate la scorza d’arancia direttamente sui datteri.

Sistemate i bicchieri su un vassoio con accanto i datteri farciti e servite!

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Ghiaccioli al pompelmo rosa e Campari

 

campari1 Campari è l’aperitivo per eccellenza. Il gusto, l’unicità, l’identità e la “Red passion” sono da sempre il simbolo di un mito. La ricetta originale nasce a Novara nel 1860 e immutata nel tempo, fa di Campari ancora oggi uno degli aperitivi alcolici più noti al mondo. Campari nasce dall’infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche, frutta in alcool e acqua. Campari è un’icona della passione, intesa come frutto di seduzione, sensualità e trasgressione e un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Come non amarlo?

Adoro il Campari per il suo colore, il suo gusto amarognolo e per il suo stile; inoltre mi piace accostarlo a diversi sapori tra cui il pompelmo rosa. Ricordo che mia mamma in occasione di feste e festicciole preparava spesso delle belle brocche di succo di pompelmo rosa e Campari da offrire come aperitivo insieme a qualche stuzzichino e da questo ricordo d’infanzia sono partita per creare i ghiaccioli che vedete in foto, perfetti per l’estate e per un aperitivo alternativo! Ecco come prepararli:

Ingredienti per 6 ghiaccioli:

  • 400 ml di spremuta di pompelmo rosa (3 pompelmi da spremere + 1 per decorare)
  • 100 ml di Campari
  • 50 ml di zucchero liquido
  • foglioline di menta per decorare

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Preparazione:

La ricetta è praticamente inesistente: mescolate la spremuta fresca di pompelmo rosa con il Campari e lo zucchero liquido, regolandovi sulle quantità a seconda dei vostri gusti (considerate che più alcool e zucchero metterete, più friabili risulteranno i ghiaccioli.) Versate negli stampi dei ghiaccioli (io li ho acquistati su amazon), sistemate il bastoncino e riponete in freezer per almeno 24 ore. Quando volete servire i ghiaccioli passate lo stampo sotto l’acqua calda per alcuni secondi, quindi sistemate i ghiaccioli in una ciotola colma di ghiaccio e decorata con foglioline di menta e fettine di pompelmo rosa! In alternativa ai ghiaccioli potete fare anche delle granite: fate ghiacciare in un contenitore il preparato come per i ghiaccioli e quando dovete servirlo frantumate con i rebbi di una forchetta il ghiaccio (non preoccupatevi, il composto è molto friabile per via di zucchero e alcool quindi si spezzetta facilmente) e servitelo in bicchieri da drink aggiungendo eventualmente un po’ di Campari per un aperitivo originale!

Se non consumate tutti i ghiaccioli ma li avete estratti tutti dallo stampo potete conservarli in freezer avvolti in carta forno singolarmente.

Buona merenda o aperitivo rinfrescante!

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Quiche di pomodorini e stracciatella di burrata

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Semplicissima e bella da vedere, la quiche ai pomodorini e stracciatella di burrata è perfetta per celebrare l’estate e i suoi sapori mediterranei. Si prepara in un battibaleno e si può gustare tiepida o fredda, accompagnata da una bella cucchiaiata di stracciatella di burrata per un tocco goloso e freschissimo, e se poi ci abbinate un’insalata vi siete preparati un pranzetto niente male! Buona estate!

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Ingredienti per una quiche:

  • 300 gr di pomodorini datterini o ciliegini
  • 1 rotolo di pasta brisé
  • 4 cucchiai di pangrattato
  • olio extravergine, sale e pepe
  • un cucchiaino di zucchero di canna
  • un cucchiaino di origano o timo
  • una cucchiaiata di stracciatella di burrata

Preparazione:

Lavate i pomodorini e tagliateli a metà; conditeli generosamente con olio extravergine di oliva, sale e pepe, un cucchiaino di zucchero di canna e le erbe aromatiche, mescolate. Srotolate la pasta brisè e sistematela in una pirofila da forno. Distribuite sul fondo della pasta brisè il pangrattato che servirà ad assorbire l’umidità rilasciata dai pomodorini. Distribuite i pomodorini e ripiegate eventualmente i bordi della pasta brisé all’interno.

Infornate a 180°C forno ventilato per 40 minuti, o finché la pasta brisé è ben dorata.

Togliete la quiche dal forno, fate intiepidire, adagiate un cucchiaio di stracciatella di burrata al centro e servite!

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Torta petalosa alle verdure

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Una bella idea per stupire i vostri ospiti questa torta salata molto scenografica nonché buonissima e ricca di verdure che piacerà a tutti, vegetariani e non! Ci vogliono solo tante verdure, un pelapatate e un po’ di pazienza ma ne varrà la pena visto il risultato finale! Potete divertirvi con i colori e farla come ho fatto io verde arancione e viola oppure solo di due colori (esempio viola e arancione, due colori bellissimi insieme!) E ora, la ricetta!

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Ingredienti per una quiche:

  • 3 carote viola
  • 3 carote arancioni
  • 3 zucchine
  • un rotolo di pasta brisé già pronta
  • 2 uova
  • 80 gr di parmigiano o pecorino grattugiato
  • un pizzico di sale, pepe e un filo di olio extravergine di oliva
  • un pizzico di noce moscata (se piace)

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Preparazione:

Lavate tutte le verdure e sbucciate le carote. Muniti di un pelapatate o una mandolina ricavate delle fette sottili dalle verdure tagliandole nel senso longitudinale. Tenetele da parte.

Preparate l’appareil: sbattete due uova con il parmigiano o pecorino grattugiato, condite con un pizzico di sale fino e una grattugiata di pepe e noce moscata.

Srotolate la pasta brisé e rivestite una tortiera. Riempite il guscio di brisé con l’appareil e livellate con il dorso di un cucchiaio. Arrotolate una fettina di zucchina su se stessa e posizionatela nel centro. Avvolgete tutto intorno le altre strisce di verdure alternando i colori a vostro piacimento fino a completare tutta la superficie della torta. Se vi piace potete fare un bordino di pasta ripiegando all’interno la pasta in eccesso, come ho fatto io. Condite con un filo di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e una macinata di pepe.

Infornate in forno già caldo, a 200°C in modalità ventilata per 45 minuti, o finché la pasta brisé sarà ben dorata.

Sfornate, lasciate intiepidire, trasferite la quiche su una alzatina o un piatto da portata e servite in tavola!

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Treccia di pasta sfoglia con zucca, speck e gruyère

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Ricca e gustosa, questa treccia di pasta sfoglia è perfetta come antipasto oppure come secondo in abbinamento a una insalata: la zucca ridotta in crema si sposa perfettamente con lo speck saporito e il gruyère che si fonde pian piano crea una piacevole nota filante! La zucca, oltre che per i dolci, è ottima per torte salate e salatini: il suo sapore dolciastro consente di creare abbinamenti fantasiosi con ingredienti più ricchi e sapidi. Qualche idea per alcune varianti di questa treccia? Zucca e gorgonzola; zucca, salsiccia e semi di finocchio; zucca, funghi trifolati e grana, zucca, amaretti e rosmarino fresco, zucca, prosciutto crudo e castagne… via libera alla fantasia!

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Ingredienti per una treccia:

  • un rotolo di pasta sfoglia rettangolare
  • 500 gr di zucca
  • 6/8 fette di speck
  • 100 gr di gruyère tagliato a fettine o grattugiato
  • 2/4 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • un filo di olio, sale e pepe

Preparazione:

Pulite la zucca eliminando semi e scorza esterna, quindi tagliate la polpa a dadini di circa 2 cm, mettetela in una teglia rivestita di carta forno, conditela con un filo di olio extravergine, sale e pepe e infornate in forno statico a 200°C per 20 minuti, o finché la zucca sarà morbida infilzandola con una forchetta. Trasferite la zucca cotta al forno nel bicchiere del frullatore a immersione e frullate fino ad ottenere una densa purea. Fate raffreddare.

Quando la purea di zucca è fredda srotolate la pasta sfoglia e spalmatela con la purea, spolverizzate con il grana grattugiato e distribuite il gruyère e le fette di speck, quindi arrotolate la pasta sfoglia su se stessa a partire dal lato lungo formando un salsicciotto.

Tagliate il salsicciotto a metà per il lato lungo e attorcigliate i due mezzi salsicciotti tra di loro avendo l’accortezza di tenere all’esterno la parte tagliata in modo da far vedere una bella variegatura.

Infornate a 180°C (forno preriscaldato, modalità statica) per 25/30 minuti, o comunque fin quando la pasta sfoglia è dorata e il formaggio ben fuso. Servite subito portando la treccia direttamente in tavola, buon appetito!

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La mia Milano gourmet – parte 3: indirizzi e consigli

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E rieccoci con il terzo post sulla Mia Milano Gourmet, ovvero i miei consigli e indirizzi per trascorrere delle vere e proprie esperienze gastronomiche a Milano! Se vi siete persi la “parte 1” e la “parte 2” cliccate qui e qui.

Se mi seguite da un po’ sapete quanto io ami il rito della colazione: la giornata non inizia bene se prima non ho fatto una bella colazione in grado di darmi l’energia sufficiente per arrivare fino a pranzo e che mi trasmetta tanto buonumore! Oggi abbiamo iniziato il nostro tour de force Milanese dalla Pâtisserie des rêve in corso Magenta 7, un posticino tutto rosa che fa venire l’acquolina in bocca anche solo a vedere le belle creazioni sotto le cloche trasparenti. Per me che sono una fanatica di Parigi, croissant e dolci francesi non potevo che essere entusiasta! Ci siamo accomodati ai tavolini che danno sul cortiletto interno dal quale si intravede il laboratorio con le pasticcere al lavoro, indice di un prodotto sempre fresco e fatto a mano! La pasta sfoglia è perfetta, profuma di burro come le croissant che si trovano a Parigi! La crema pasticciera e chantilly è punteggiata di semini neri di vaniglia, altro indicatore di elevata qualità delle materie prime! Un pain au chocolat o una fetta di torta e un bel cappuccino e la giornata partirà nel più dolce dei modi!

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Se volete provare una colazione o uno spuntino antiossidante, rigenerante e dal tocco giapponese vi consiglio il Macha Japanese Cafè’! Questo localino in viale Crispi 15 (vicino alla stazione di p.ta Garibaldi) offre bevande calde e fredde a base di tè matcha ma anche energy bowls, sushi freschissimo e avocadotoast per chi volesse fermarsi per la pausa pranzo, il mio paradiso insomma! Noi ci siamo stati per colazione e abbiamo provato il macha cappuccino e una deliziosa croissant farcita al momento con crema al matcha davvero deliziosa! Per la merenda ci sono anche cheesecake al matcha o simpatici barattoli con tiramisù al matcha e frutta fresca. L’ambiente è arredato con molto gusto e sedendosi al bancone non vi sembrerà neanche di essere a Milano perchè la vista dà sul nuovo edificio Feltrinelli ad alto tasso high tech! Unica pecca: per pranzo potrebbe esserci un po’ di attesa, meglio andare sul presto!

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Voglia di street food cinese? Ebbene si, lo confesso, anche io mangio street food, ogni tanto. Ma anche su questo sono molto selettiva: scordatevi camioncini che fanno junk food unto e poco salutare! La Ravioleria Sarpi (in via Paolo Sarpi 27) più che una gastronomia cinese è un evento social, già perchè è punto di ritrovo di persone di culture, età, provenienza e abitudini differenti: dalla famigliola con passeggino ai gruppi di hipster, dalle ragazze modaiole alle coppiette di cinesi, qui ci vengono proprio tutti per mangiare le specialità gastronomiche della Ravioleria Sarpi! Tra le preparazioni più richieste ci sono i ravioli di carne o vegetariani cotti al vapore e serviti con salsa di soia, la crèpes superfarcita (che Barbieri definirebbe “un mappazzone” ma dicono che sia buonissima), i Baozi che sono panini soffici cotti al vapore e ripieni di carne, gli involtini freschi con verdure, gamberoni e salsa teryaki e il Mo: paninio simil arabo cotto al momento e farcito con straccetti di carne stufata con le spezie. Le due gastronomie cinesi (una di recente apertura a pochi metri di distanza dall’altra) non prevedono posti a sedere nè punti di appoggio ma per nostra fortuna di fronte alla Ravioleria Sarpi c’è una piccola enoteca con qualche panchina che abbiamo sfruttato per accompagnare il tutto con dell’ottimo vino bianco! Preparatevi a fare la fila presente a qualsiasi ora: portate pazienza perché ne vale veramente la pena! A noi è piaciuto molto, abbiamo assaggiato quasi tutto e siamo stati sorpresi dal gusto speziato ma non invasivo dei ripieni, dalla carne morbidissima (proveniente dalla macelleria piemontese lì a fianco) e gli impasti fatti al momento che rendono il tutto curato e fatto con passione! Una vera esperienza gourmet in chiave street!

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Vi piace l’idea dello street food cinese ma magari piove o avete voglia di pranzare seduti al tavolo? Vi consiglio Tang Gourmet, in via Paolo Sarpi 17, una gastronomia con tavoli al piano superiore dove poter gustare con calma i tipici ravioli di carne, pesceo verdure cotti al vapore nei cestelli in bambù o altre specialità come noodles, zuppe e paste saltate. L’ambiente non è il massimo della raffinatezza ma per il prezzo che si paga (circa 4 euro per 5 ravioli, niente coperto) è ottimo per un pranzo diverso dal solito e poi i ravioli a noi sono piaciuti davvero tanto!

Se l’etnico non fa per voi vi consiglio qualcosa di più mediterraneo: La Pescaria. Se siete amanti del buon pesce fresco non potrete che essere fan di questo posticino originario di Polignano a mare che ha aperto anche a Milano in via Solari e in via Bonnet. Per gli appassionati del crudo il menù offre ostriche, noci, cozze, scampi, gamberi ma anche tartare e carpacci di tonno, salmone, pesce spada, spigola, pagro e ricciola. Tra i fritti ci sono proposte sfiziose come il baccalà e le chips di patate o le polpette di crostaceo o la frittura di cozze, e non manca il più classico fritto misto. Noi siamo stati diverse volte e prendiamo sempre i famosi panini che sono davvero golosi e abbondanti: c’è quello di gamberi al ghiaccio che è ricco di ogni prelibatezza come gamberoni giganti, melanzane, chips, battuto di pomodoro e mozzarella, il panino con la tartare di tonno, pomodori e burrata, quello con il polpo fritto e quello con la tartare di salmone, pesto, zucchine… ce n’è per tutti i gusti! Come dice la canzone, se un panino e un bicchiere di vino fanno la felicità provate questi panini gourmet con pesce fresco e un calice di prosecco bello freddo… altro che felicità questa!

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Volete fare l’aperitivo ma siete stufi dei soliti banconi con gli stuzzichini da happy hour? Vi consiglio Fiordiponti: focacceria originaria di Santa Margherita Ligure esportata a Milano in viale Montenero (zona porta romana) e in via Pollaiuolo (zona isola). Durante l’aperitivo troverete montagne di focacce tagliate a quadretti davvero ottime, da quella semplice ligure ricca di buon olio extravergine, a quella bassa “di Recco”, a quella alle cipolle o la pizza fiordiponti con lo stracchino e la farinata di ceci e anche i cocktail sono deliziosi. Una bella idea per bere qualcosa con gli amici e assaggiare un po’ tutte le focacce! Non ero riuscita a fare le foto durante l’aperitivo perchè c’era poca luminosità ma ho messo lo stesso qualche foto scattata durante una pausa pranzo!

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Per oggi è tutto, spero abbiate gradito i miei consigli! Fatemi sapere anche voi se avete qualche posticino da consigliarmi! Alla prossima! Buon weekend!